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“FASE 2 – GESTIONE ASSEMBLEE DI CONDOMINIO”

 

 

 

“Dedotto – pur senza alcuna certezza – dal Dl 33/2020 dello scorso 16 maggio; poi parzialmente rimesso in discussione, all’indomani, dal Dl del 17 maggio, ora, dopo due settimane di dibattiti interpretazioni, confronti tra posizioni (anche giuridiche) differenti se non opposte, il via libera alle assemblee condominiali in presenza è “certificato” dall’aggiornamento delle Faq del Governo, pubblicato lunedì primo giugno.

D. Possono svolgersi assemblee (ordinarie o straordinarie) condominiali, di società di capitali o di persone, ovvero di altre organizzazioni collettive? 

R. Le assemblee di qualunque tipo, condominiali o societarie, ovvero di ogni altra forma di organizzazione collettiva, possono svolgersi in “presenza fisica” dei soggetti convocati, a condizione che siano organizzate in locali o spazi adeguati, eventualmente anche all’aperto, che assicurino il mantenimento continuativo della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro fra tutti i partecipanti, evitando dunque ogni forma di assembramento, nel rispetto delle norme sanitarie di contenimento della diffusione del contagio da COVID-19.

Resta ferma la possibilità di svolgimento delle medesime assemblee da remoto, in quanto compatibile con le specifiche normative vigenti in materia di convocazioni e deliberazioni.
Questa sembrerebbe la scelta ideale, perché metterebbe tutti al riparo da eventuali rischi e responsabilità. Resterebbero però gli ostacoli di competenze e tecnologia, a causa dei quali parecchi condòmini potrebbero risultare esclusi.

Ma, in base all’articolo 1136 del Codice Civile, l’assemblea è valida solo se tutti i condòmini sono stati regolarmente convocati. Se un condomino non dispone di accesso a internet o presenta altre difficoltà che gli impediscono di partecipare all’assemblea da remoto, la sua convocazione potrebbe non essere regolare”

“In mancanza di una norma di riferimento,  sembra che solo con il consenso di tutti i condomini si possa introdurre la possibilità di “informatizzare” le riunioni assembleari. Anche perché tale soluzione condiziona la partecipazione all’assemblea alla possibilità di disporre di una connessione (stabile) e di un computer o quanto meno di uno smartphone di ultima generazione con connessione internet.

Naturalmente tale scelta può comportare anche problemi di privacy sia in relazione alla piattaforma usata per i collegamenti (che deve avere un sistema crittografato) sia in relazione alla presenza di terzi estranei al condomino (che devono allontanarsi).”

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FONTE: https://www.diritto.it/emergenza-coronavirus-assemblea-on-line-e-assemblee-in-luogo-fisico/

FONTE: https://www.edilportale.com/news/2020/06/normativa/condominio-via-alle-assemblee-in-presenza_76794_15.html

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FONTE: https://www.edilportale.com/

FONTE: https://www.diritto.it/